Prostatite
La prostatite è una infiammazione della ghiandola
prostatica. La principale funzione fisiologica della
ghiandola prostatica è la produzione di una quota del
liquido seminale. La ghiandola è dunque formata
prevalentemente da migliaia di acini ghiandolari deputati
alla produzione di componenti seminali, misti a fibre
muscolari e tessuto fibroso di supporto.
La prostatite è frequente e colpisce il 2%-16% della
popolazione maschile.
Il principale fattore di infiammazione della ghiandola
prostatica è costituito da germi, spesso provenienti
dall´ambiente vaginale, che attraverso il canale
uretrale giungono alla ghiandola.
L´infiammazione ghiandolare può presentarsi
acutamente o cronicamente. La prostatite acuta si manifesta
di solito con un forte dolore che coinvolge il perineo (la
regione tra scroto ed ano), a volte anche in sede
sovrapubica, ed è frequente la presenza di disturbi
minzionali con forti bruciori minzionali, aumento della
frequenza urinaria. Se la ghiandola è congesta ci
può essere una difficoltà alla minzione, con
getto urinario indebolito. A volte i sintomi sono
accompagnati da rialzo termico.
Nella prostatite cronica i sintomi sono più sfumati,
vaghi, con andamento ricorrente, ed interessano il perineo,
la regione sovrapubica, a volte l´inguine e/o lo
scroto.
Le più recenti classificazioni prevedono la
prostatite acuta, la prostatite batterica cronica (sostenute
da germi), la prostatite cronica/dolore pelvico cronico, in
cui l´agente che induce l´infiammazione non
è ben chiaro (e che costituisce circa il 90% di tutte
le forme di prostatite), e la prostatite infiammatoria
asintomatica (di solito un reperto occasionale, in quanto non
produce sintomi)
La sedentarietà, lo stress psico-fisico e la
prolungata astinenza sessuale (per ristagno delle secrezioni
prostatiche) possono favorire la prostatite.
A volte i rapporti possono favorire un prolungamento
dell´infezione genito-urinaria per scambio di germi tra
gli apparati genitali dei due partners. Nel sospetto di tale
meccanismo, è bene avere rapporti protetti per 3-4
mesi, fino al´eradicazione dell´infezione.
La prostatite acuta e, in misura a volte minore, quella
cronica batterica, rispondono bene agli antibiotici,
soprattutto se mirati. E´ infatti spesso individuabile
il germe responsabile dell´infezione, mediante esame
colturale delle urine, del secreto uretrale, del secreto
prostatico e del liquido seminale. L´antibiogramma
consente di scegliere l´antibiotico a cui il batterio
è sensibile.
Tuttavia il trattamento della prostatite cronica può
essere difficoltoso per la tendenza dei sintomi a recidivare,
nonostante la terapia antibiotica. La prostatite cronica
può costituire una condizione fastidiosa, sebbene non
pericolosa o dannosa per la salute del paziente.
Sebbene alcuni autori abbiano ipotizzato un ruolo della
prostatite cronica nella genesi del carcinoma prostatico, per
lo stimolo infiammatorio cronico, tale relazione non è
stata mai provata.