Paolo Emiliozzi

La prostata è una ghiandola del sistema riproduttivo maschile, con la forma e le dimensioni di una grossa castagna. Il peso della ghiandola normale è di circa 20-25 grammi. La sua funzione fisiologica è la produzione di secrezioni che contribuiscono ad una quota del liquido seminale, tra il 15% ed il 50% del totale. La prostata è situata immediatamente sotto la vescica, che è un serbatoio muscolare il cui compito è l´accumulo delle urine prodotte dai reni, e la successiva espulsione delle urine all´esterno attraverso il canale uretrale. Il primo tratto dell´uretra, come dentro un imbuto, attraversa la prostata.


Prostatite

La prostatite è una infiammazione della ghiandola prostatica. La principale funzione fisiologica della ghiandola prostatica è la produzione di una quota del liquido seminale. La ghiandola è dunque formata prevalentemente da migliaia di acini ghiandolari deputati alla produzione di componenti seminali, misti a fibre muscolari e tessuto fibroso di supporto.
La prostatite è frequente e colpisce il 2%-16% della popolazione maschile.
Il principale fattore di infiammazione della ghiandola prostatica è costituito da germi, spesso provenienti dall´ambiente vaginale, che attraverso il canale uretrale giungono alla ghiandola.
L´infiammazione ghiandolare può presentarsi acutamente o cronicamente. La prostatite acuta si manifesta di solito con un forte dolore che coinvolge il perineo (la regione tra scroto ed ano), a volte anche in sede sovrapubica, ed è frequente la presenza di disturbi minzionali con forti bruciori minzionali, aumento della frequenza urinaria. Se la ghiandola è congesta ci può essere una difficoltà alla minzione, con getto urinario indebolito. A volte i sintomi sono accompagnati da rialzo termico.
Nella prostatite cronica i sintomi sono più sfumati, vaghi, con andamento ricorrente, ed interessano il perineo, la regione sovrapubica, a volte l´inguine e/o lo scroto.
Le più recenti classificazioni prevedono la prostatite acuta, la prostatite batterica cronica (sostenute da germi), la prostatite cronica/dolore pelvico cronico, in cui l´agente che induce l´infiammazione non è ben chiaro (e che costituisce circa il 90% di tutte le forme di prostatite), e la prostatite infiammatoria asintomatica (di solito un reperto occasionale, in quanto non produce sintomi)
La sedentarietà, lo stress psico-fisico e la prolungata astinenza sessuale (per ristagno delle secrezioni prostatiche) possono favorire la prostatite.
A volte i rapporti possono favorire un prolungamento dell´infezione genito-urinaria per scambio di germi tra gli apparati genitali dei due partners. Nel sospetto di tale meccanismo, è bene avere rapporti protetti per 3-4 mesi, fino al´eradicazione dell´infezione.
La prostatite acuta e, in misura a volte minore, quella cronica batterica, rispondono bene agli antibiotici, soprattutto se mirati. E´ infatti spesso individuabile il germe responsabile dell´infezione, mediante esame colturale delle urine, del secreto uretrale, del secreto prostatico e del liquido seminale. L´antibiogramma consente di scegliere l´antibiotico a cui il batterio è sensibile.
Tuttavia il trattamento della prostatite cronica può essere difficoltoso per la tendenza dei sintomi a recidivare, nonostante la terapia antibiotica. La prostatite cronica può costituire una condizione fastidiosa, sebbene non pericolosa o dannosa per la salute del paziente.
Sebbene alcuni autori abbiano ipotizzato un ruolo della prostatite cronica nella genesi del carcinoma prostatico, per lo stimolo infiammatorio cronico, tale relazione non è stata mai provata.