Paolo Emiliozzi

Tumori del Rene

I tumori del rene costituiscono il 3% dei tumori nell´adulto. Nel bambino il tumore più frequente è il tumore di Wilms, che incide per il 6% di tutti i tumori dell´infanzia I tumori del rene sono più diffusi nei paesi occidentali. Il fumo è un fattore di rischio riconosciuto.. Altri fattori di rischio includono l´abuso di anti-infiammatori contenenti fenacetina, e la dialisi.
La familiarità ed una rara sindrome congenita (von Hippel-Lindau) comportano anch´essi un´aumentata incidenza.
Il picco di incidenza si ha fra i 50 ed i 70 anni. Il tumore prevale nel sesso maschile con un rapporto di 2:1 rispetto al femminile.
Circa l´85% dei tumori renali sono tumori a cellule renali. Una parte minore è costituita da carcinoma uroteliale, della stessa natura di quello vescicale, con neoformazioni che originano non dai tessuti solidi del parenchima renale, ma dalla mucosa uroteliale che ricopre le vie urinarie. Tali tunori tendono a crescere nelle cavità escretrici urinarie e si associano nel 50% dei casi a tumori della vescica.

Il primo sintomo di solito è l´ematuria (la presenza di sangue nelle urine). Altri sintomi meno specifici possono essere un senso di peso al fianco, febbre, ipertensione. In forme più avanzate ci possono essere affaticabilità, edema agli arti inferiori. L´insorgenza improvvisa di un varicocele significativo (dilatazione delle vene del testicolo) nell´adulto deve sempre essere indagata con una ecografia renale, soprattutto se dal lato destro.
Nell´era della diffusione degli esami strumentali non invasivi, non è infrequente la diagnosi incidentale di tumore renale in corso di ecografia o TAC addominali

Di solito la prima indagine nel sospetto di un cancro renale è una ecografia renale. Tuttavia gli esami principali per il carcinoma renale sono la TAC addomino pelvica

e la Risonanza Magnetica, che consentono di valutare con precisione la sede, le dimensioni del processo, e l´eventuale estensione del tumore ad altre strutture. Poiché il tumore renale può metastatizzare al polmone e al cervello, è utile estendere l´esame TAC al torace e al cranio. Nel sospetto di metastasi ossee, piuttosto tardive, si può eseguire una scintigrafia ossea.
A volte un tumore del rene può assumere un aspetto pseudicistico, con aree a contenuto liquido. Poiché le cisti renali semplici sono una patologia benigna e molto diffusa, non sempre è facile la diagnosi differenziale. Cisti con parte ispessite, con tralci, con crescita di tessuto all´interno, o con calcificazioni, debbono far sospettare la possibilità di un tumore cistico, soprattutto se tendono a crescere nel tempo in maniera significativa, e meritano una esplorazione chirurgica.

La classificazione di Robson.

Stadio I

Tumore confinato all´interno del rene sneza estensione oltre la capsula.

Stadio II

Tumore che si estende oltre la capsula

Stadio III

Tumore che interessa i linfonodi o si estene alla vena cava

Stadio IV

Tumore che invade gli organi vicini (colon, pancreas) o con evidenza di metastasi a distanza

La classificazione TNM

Tumore primario (T)

TX

Il Tumore primario non può essere definito

T0

Non evidenza del tumore primario

T1

Tumore limitato al rene, di diametro massimo non superiore a 7 cm.  

T2

Tumore limitato al rene, di diametro massimo superiore a 7 cm. 

T3

Tumore che si estende alla vena renale o vena cava, o alla ghiandola surrenale o al grasso perirenale, ma non supera la fascia di Gerota

T3a

Tumore che si estende alla ghiandola surrenale o al grasso perirenale, ma non supera la fascia di Gerota

T3b

Tumore che si estende alla vena renale o vena cava

T4

Tumore che supera la fascia di Gerota

Linfonodi regionali (N):

NX

I linfonodi regionali non possono essere definiti

N0

Non metastasi ai linfonodi regionali

N1 -

Metastasi in un singolo linfonodo regionale

N2

Mestastasi in più di un linfonodo regionale

Metastasi a distanza(M):

MX

Non può essere definita la presenza di metastasi

M0

Assenza di metastasi a distanza

M1

Presenza di metastasi a distanza

Il trattamento standard del carcinoma renale localizzato è la nefrectomia (l´asportazione chirurgica del rene). La nefrectomia può essere effettuata con una incisione a cielo aperto o in laparoscopia. La laparoscopia consiste nella distensione con CO2 dell´addome o del retroperitoneo, nell´introduzione di una telecamera, che permette di operare all´interno  dell´organismo mediante strumenti  miniaturizzati introdotti attraverso piccoli fori (porte) nella parete addominale

Nel 2006 le linee guida dell´European Association of Urology consigliano l´intervento laparoscopico per la nefrectomia, per il trauma minore a la migliore ripresa postoperatoria. I risultati oncologici a 20 anni della nefrectomia laparoscopica sono comparabili a quelli dell´intervento a cielo aperto.
Anche quando il tumore si spinge dentro la vena cava, se la parete della vena non è infiltrata dalla malattia, la possibilità di guarigione è alta.
In genere, quando il rene superstite è sano, i pazienti sottoposti a nefrectomia conducono una vita perfettamente normale.
Tuttavia, non è sempre necessario asportare completamente il rene. Per tumori fino a 4-7 cm, periferici, che non interessino le strutture vitali vascolare della porzione centrale del rene, è possibile asportare solo il tumore con un sottile strato (da 1 a 5 mm) di tessuto sano adiacente. In genere i vasi renali vengono temporaneamente clampati (occlusi), per evitare perdite cospicue di sangue durante la rimozione del tumore. Tale tecnica, la nefrectomia parziale, ha mostrato risultati sovrapponibili alla nefrectomia radicale in studi in cui i pazienti operati sono stati seguiti fino a15 anni. Anche in questo caso l´intervento di nefrectomia parziale può essere effettuato con approccio laparoscopico, ma la difficoltà tecnica consiglia che la nefrectomia radicale laparoscopica venga eseguita in centri con buona esperienza di laparoscopia urologica. Oggi l'introduzione della laparoscopia robot-assistita consente di eseguire la nefrectomia parziale con minore perdita ematica e minore ischemia renale.
Recentemente per piccoli tumori periferici in pazienti anziani o ad alto rischio, è stato proposto il trattamento con crioterapia o radiofrequenza. Si tratta di piccole sonde che vengono applicate attraverso la cute, oppure in laparoscopia. Mediante la sonda, la lesione tumorale viene raffreddata fino alla cristallizzazione, o danneggiata con onde elettromagnetiche. Sebbene mini-invasive, queste tecniche non sono da considerare lo standard di trattamento.   
Dopo nefrectomia per carcinoma renale non metastatico, la sopravvivenza a 5 anni è dell´85%.
Circa il 20-30% dei pazienti sottoposti a nefrectomia radicale svilupperanno una recidiva locale o una metastasi.

Circa il 25% dei pazienti si presenta alla diagnosi con metastasi a distanza.Alcuni studi hanno dimostrato che per pazienti in buona forma con malattia metastatica, senza sintomi, la nefrectomia seguita da immunoterapia è il migliore approccio. Tuttavia, nonostante il prolungamento di sopravvivenza anche di 3-4 anni, ottenuto grazie anche a farmaci di ultima generazione la prognosi in questi pazienti resta spesso infausta. In casi selezionati di metastasi singola e resecabile può essere proposta la nefrectomia in combinazione con l´asportazione chirurgica della metastasi.